Piam Iberia: il farmaceutico italiano sui mercati internazionali.
Piam Farmaceutici sta aprendo una subsidiary in Spagna, a Madrid.
Andrea Maini, amministratore delegato di Piam, ne spiega ragioni e obiettivi.
Dottor Maini, quando e come nasce Piam?
Piam è un’azienda farmaceutica con più di 100 anni di storia alle spalle: nasce nel 1915 dal talento di un medico e ricercatore, il Professor Edoardo Maragliano, fondatore dell’omonimo Istituto di Pneumologia di Genova e scopritore del primo vaccino efficace contro la tubercolosi.
Ancora oggi, la nostra azienda ne conserva l’impronta, con un know-how basato sulla profonda conoscenza di tecnologia farmaceutica, farmaco, mondo medico, bisogni del paziente.
Piam è stata rilevata a fine 2014 da nuovi azionisti italiani, già imprenditori, ed è strutturata per affrontare una serie di sfide, a livello sia italiano sia internazionale.
Qual è il posizionamento attuale di Piam, in Italia?
Oggi Piam si distingue nel mondo farmaceutico italiano e internazionale per la sua leadership nei trattamenti rivolti ai pazienti affetti da malattie rare, quali disordini metabolici di origine genetica o altre patologie a limitata diffusione, ma si occupa anche di patologie più diffuse come Parkinson, epilessia e altre condizioni cliniche nell’ambito cardiovascolare, neurogeriatrico e respiratorio.
Piam è una delle poche realtà anche su un piano internazionale a poter offrire una doppia competenza sia nel farmaco che negli alimenti a fini medici speciali, grazie a una trentennale esperienza nel settore delle malattie rare.
Nell’ambito del farmaco etico, PIAM ha recentemente immesso sul mercato Rosumibe, una innovativa fixed dose combination di due farmaci d’eccellenza, rosuvastatina ed ezetimibe, indicata per il trattamento dell’ipercolesterolemia.
Piam è fra i primi in Italia ad aver lanciato questo farmaco che ha suscitato un grande interesse in tutta Europa; la combinazione fissa dei due principi attivi assicura infatti la massima aderenza terapeutica, oggi tanto perseguita da tutti coloro che hanno in carico il paziente, dal medico al SSN.
Le fixed dose combinations, insieme ad altri sviluppi di prodotto come la formulazione in microcompresse, la tecnologia del lento rilascio, il continuo miglioramento della palatabilità, rappresentano esempi dell’approccio di innovazione incrementale sposato da Piam: in sostanza, una costante ricerca di miglioramenti progressivi delle formulazioni di base, grazie alla combinazione di tecnologia e conoscenza del paziente che ci viene trasferita dal medico.
La produzione di farmaci in Italia ha superato quella della Germania: come si colloca la vostra scelta rispetto a questo trend generale?
Siamo fieri del fatto che l’Italia sia il primo produttore di farmaci in Europa, davanti alla Germania: la produzione è alla base del know-how farmaceutico, e per Piam far parte di questa realtà è una garanzia di competitività nel mercato mondiale.
L’approccio di Piam è d’altra parte anche internazionale: siamo in grado di accedere a competenze, tecnologie e capacità produttive su scala globale, ricercando sempre l’eccellenza che molto spesso si trova in Italia.
Nello specifico, quali obiettivi si pone Piam Iberia?
Il modello di business di Piam ha avuto grande successo in Italia e all’estero e intendiamo estenderlo sempre di più a livello internazionale: abbiamo appena inaugurato Piam Iberia, la nostra prima affiliata per Spagna e Portogallo, con sede a Madrid.
Altri nostri teatri strategici di espansione sono la Turchia, l’Ucraina e il Medio Oriente/Nord Africa (MENA), mercati in cui siamo presenti attraverso partnership qualificate con esperti distributori del settore.
Tornando a Piam Iberia, sul mercato spagnolo e portoghese inizieremo con il proporre i nostri più innovativi Alimenti a Fini Medici Speciali Medifood, indicati per la gestione nutrizionale di alcuni rari disordini del metabolismo proteico: si tratta di sostituti proteici a lento rilascio, che mimano l’assorbimento fisiologico delle proteine alimentari.
Parliamo di persone: avete scelto uno staff italiano o professionisti locali?
Siamo partiti assumendo un esperto manager Italiano che vive e opera in Spagna da molti anni. Gli altri professionisti che ci accompagnano in questa operazione strategica sono nostri manager provenienti dalla casa madre italiana, responsabili di funzioni chiave quali affari regolatori, produzione e supply chain, marketing e amministrazione.
In Piam crediamo che valga sempre la pena capitalizzare sulla conoscenza di regole, policies e modelli di business locali, per accelerare al massimo lo sviluppo; d’altra parte, operando in mercati di nicchia è più semplice trasferire il modello di business vincente in altri Paesi, sviluppando rapidamente buone relazioni con il mondo scientifico locale.
È importante considerare il ruolo di advocacy svolto da alcuni Opinion Leader italiani di livello internazionale rispetto ai nostri prodotti; avendo sperimentato nel tempo il successo di questi trattamenti, possono garantirne l’appropriatezza clinica.
I prossimi progetti di Piam, per la Spagna e in generale?
Per Spagna e Portogallo, attendiamo entro l’anno l’approvazione ministeriale per l’immissione in commercio e la rimborsabilità non solo degli Alimenti a Fini Medici Speciali, ma anche di farmaci indicati in alcune malattie metaboliche rare quali la tirosinemia di tipo 1, la malattia di Niemann Pick di tipo C e altre ancora.
Nel resto d’Europa, focalizziamo la nostra strategia di sviluppo su Paesi ad alto potenziale, dove il trattamento delle malattie rare o a limitata diffusione rappresenta ancora un bisogno medico non completamente risolto. Faccio un esempio: l’Italia è fra i primi Paesi ad aver reso obbligatorio lo screening neonatale per le malattie metaboliche ereditarie, e questo ha sviluppato ulteriormente la sensibilità e competenza della nostra classe medica su questi temi, rendendo l’Italia un assoluto centro di eccellenza. La missione di Piam è di far leva su queste competenze italiane, per diffonderle a livello internazionale.